Ho preso in prestito dalla clinica medica quest’aggettivo perché, quando mi approccio ad allenare qualcuno, lo faccio solo dopo aver preso in considerazione il suo funzionamento globale, grazie ai seguenti test preliminari:
– Composizione corporea
– Flessibilità e Mobilità articolare
– Postura
– Percezione del proprio corpo in movimento e sotto carico
– Forza e Resistenza
– Condizione cardiovascolare
Inoltre, non perdo mai di vista che anche l’attiività fisica possa avere delle controindicazioni, quando, ad esempio, il suo “dosaggio” non è individualizzato come dovrebbe, ( se troppo poco sarà inefficace, se eccessivo risulterà tossico), o se un esercizio non è adatto alla persona. Un dosaggio individualizzato, invece, garantirà il risultato ricercato e azzererà i rischi di infortuni.
La scelta di utilizzare l’aggettivo CLINICO è stata dettata dal fatto che i termini PERSONAL e PERSONALIZZATO sono talmente abusati da essere impiegati anche per protocolli che di personalizzazione non hanno nulla.
L’allenamento clinico che io propongo comprende anche test di controllo che precedono la stesura del nuovo protocollo allenante. Questi controlli sono essenziali per valutare la responsività individuale della persona a quanto fatto in precedenza. Se i risultati avuti corrisponderanno a quelli attesi, allora si sarà centrato l’obiettivo intermedio, altrimenti si procederà a una ricalibrazione degli esercizi e degli oneri allenanti.