Noi siamo quello che mangiamo (Parte 1)

È ciò che dico sempre ai miei allievi, aggiungendo:

SE CONTINUI A MANGIARE CIBO SPAZZATURA, PRIMA O POI ASSOMIGLIERAI AD UN CASSONETTO DELL’IMMONDIZIA!

Di recente mi è capitato di leggere in una chat una serie di commenti su come le persone si ammazzassero ‘’inutilmente’ di corse mattutine in spiaggia, per ottenere, poi, un ‘’fisico flaccido e poco definito“.

Non mi sono espresso in merito, ho preferito riflettere sulle varie argomentazioni proposte. Scrivo qui il mio pensiero, partendo, però, da un aneddoto. In uno degli ultimi seminari a cui ho partecipato si è discusso di alimentazione e di strategie per dimagrire. Il relatore, ad un certo punto, ha parlato di tatuaggi, dicendo che lui non si potrebbe mai esprimere su un tatuaggio perché ha capito che dietro ad esso c’è una storia, un messaggio, un significato, UNICI PER QUELLA PERSONA…

Io vedo la composizione corporea di una persona un po’ come un tatuaggio: c’è una storia dietro, un messaggio, un significato, UNICI… DI QUELLA PERSONA…

Nel mio lavoro di PERSONAL TRAINER e di PERSONAL FOOD COACH ho capito e ho imparato, lavorando con le persone, che non ci si sveglia dall’oggi al domani con più 20 o 30 Kg, non ci si sveglia sottopeso dalla sera alla mattina. A queste condizioni ci si arriva più o meno lentamente ed esse mi raccontano di un disagio, di un bisogno, di un problema, senza che la persona che ho di fronte mi dica qualcosa.

Ritornando all’argomento della chat, NON MI CHIEDO perché certe persone si ammazzino di corsa la mattina in spiaggia alle 6. Se ci tengo veramente sapere l’UNICA VERA RISPOSTA, mi metto a correre con loro e GLIELO CHIEDO SEMPLICEMENTE e le risposte che potrei ricevere, insieme a qualche “vaff…” potrebbero essere differenti tante per quante persone a cui lo vada a chiedere. Così, con la composizione corporea e con la gestione del cibo. Se una persona si rivolge a me, non mi chiedo perché è in quelle condizioni, semplicemente, mi limito ad ascoltare tutto ciò che mi viene raccontato e leggo, o quantomeno ci provo, il significato che sta dietro a quelle parole.

Perché ognuno di noi ha un rapporto personale, quasi ‘’intimo’’, con il cibo che finisce per assolvere altre ed importati funzioni, oltre a quella elementare di apporto di nutrienti. Mangiamo, innanzitutto, seguendo il gusto: è lui che ci orienta nella scelta di ciò che andremo a mangiare, perché attraverso il gusto cercheremo l’appagamento e attraverso l’appagamento cercheremo di riempire una qualche mancanza…

Nessuna dieta, nessun piano alimentare per quanto calibrato perfettamente sulle calorie ed i macronutrienti necessari potrà mai funzionare nel LUNGO PERIODO, se non si parte da un principio basilare… IL CIBO NON SERVE SOLO PER FARCI VIVERE…

Mi parlano, ascolto, capisco e cerco di lavorare CON LORO, quando me lo permettono, su quello che rappresenta il cibo PER LORO, provando a condurli verso un nuovo equilibrio alimentare…